palazzo dei trecento a treviso
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PALAZZO DEI TRECENTO A TREVISO

Il Palazzo dei Trecento a Treviso fu edificato intorno al 1185 allo scopo di disporre di una sala per assemblee in cui vi si potessero radunare molteplici rappresentanze; il suo completamento risale al 1268 con l’edificio attiguo adibito a carcere.
   

Nel corso della storia, il Palazzo fu sede del Tribunale dei Consoli, luogo di pubbliche assemblee (le " Concione "), luogo in cui il Podestà amministrava la giustizia e sede del Consiglio, da qui derivava il nome di "Palazzo della Ragione", già nuova Domus Comunis (che aveva preso il posto di quella situata nei pressi del Duomo).


Nella storia il Palazzo fu anche sede della suprema assise civica (il Maggior Consiglio) che era composta da trecento membri, da ciò il definitivo nome del palazzo noto ancor oggi come " Palazzo dei Trecento ".

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quadri medoro coghetto piazza dei signori
Il Palazzo dei Trecento
Medoro Coghetto (1707-1793)
Treviso, Museo Civico L. Bailo
   
   
Il porticato originario percorreva l’intero perimetro ed ospitava i più importanti uffici del Comune prima e le botteghe poi; tale portico era stato predisposto per alloggiare un manipolo di una cinquantina di cavalieri agli ordini di un capitano.
   
quadri palazzo dei trecento antonio sala
Il Palazzo dei Trecento
Antonio Sala - 1889
Treviso, Museo Civico L. Bailo
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Dopo i lavori del 1552 gli archi che si affacciano sulle piazze furono aperti completamente mettendo in comunicazione due piazze e creando la loggia del Palazzo dei Trecento.

Quest’ultimo si presenta come imponente costruzione quadrilatera in mattoni adornata da una merlatura come una fortificazione.

Tra la fine dell’800 ed i giorni nostri, il Palazzo ha subito una serie di opere per lo spostamento della scalinata da Ovest ad Est, per il rifacimento della merlatura, ora guelfa e per il restauro dopo i gravi danni dovuti ai bombardamenti del 1944.

 
   

I lavori di restauro, terminati all'inizio del '900, coinvolsero la Prefettura, la Torre Civica ed il Palazzo che furono coronati da merlature di tipo ghibellino.
Alla fine degli anni '40, in occasione del restauro del Palazzo dei Trecento danneggiato nella Seconda Guerra Mondiale, furono eliminati i merli ghibellini e sostituiti con quelli di tipo guelfo.

Esternamente uno degli elementi architettonici che ha subito maggiori cambiamenti nell’arco della storia dell’edificio sono state le scale di accesso al piano primo del salone.

Originariamente erano due addossate sulla facciata rivolta verso la Piazza delle Donne (ora Piazza Indipendenza) ed una sul lato di Piazza dei Signori.

  foto prefettura treviso
La facciata principale del Palazzo
 
 
immagini piazza indipendenza treviso   foto palazzo dei trecento treviso
   
Nel 1810 le due scale sul lato di Piazza Indipendenza furono abbattute, come è possibile notare in alcuni documenti successivi al 1800.
Dopo la seconda metà dell’800, fu rimossa anche la scala su lato Piazza dei Signori in previsione dei lavori di ricostruzione nella posizione originaria su Piazza Indipendenza. Così su questo lato dell’edificio fu costruita la scala con una sola rampa e solo in seguito all’eliminazione delle botteghe sorte a ridosso di quella stessa facciata.
 
 

VISITE A PALAZZO DEI TRECENTO A TREVISO

Novità del 2017 è che l'Amministrazione Comunale ha deciso di rendere visitabile il Palazzo dei Trecento a Treviso nei giorni di sabato e domenica dalle ore 14.30 alle ore 18.00 a partire dal 14 gennaio 2017. Un'occasione imperdibile per visitare la sede degli attuali consigli comunali ed ammirare gli affreschi interni salvati dopo i pesanti danneggiamenti seguiti al bombardamento della Seconda Guerra Mondiale.
Il costo del biglietto di ingresso è:

- Intero € 5,00
- Ridotto € 3,00
- Gratuito per minori di 18 anni e residenti Comune di Treviso.

  visita apertura al pubblico di palazzo dei trecento treviso
 
 
 

GLI INTERNI DI PALAZZO DEI TRECENTO A TREVISO

Il 7 aprile del ’44 una gigantesca bomba sganciata in corrispondenza del centro del salone sfondò il tetto; la deflagrazione e lo spostamento d’aria causarono l’abbattimento del muro di testa e di buona parte di quello rivolto verso Piazza Indipendenza e sempre dalla Piazza è ancora evidente sulla facciata del palazzo il segno della parte crollata che fu ricostruita.
 
La parte rimasta in piedi sporgeva verso l’eterno di circa un metro, tanto da essere dichiarata irrecuperabile e suggerire di conseguenza l’abbattimento dell’intero palazzo.
   
foto salone palazzo dei trecento adistanziatore

Fu il Sovrintendente Forlati, spacciando alcuni affreschi superstiti come opere di Paolo Veronese, a scongiurarne la demolizione ed a promuoverne il recupero raddrizzando le pareti grazie ad un sistema di tiranti e contrappesi.

Internamente l’ampio salone presenta un soffitto a capriate in legno, mentre le quattro pareti sono affrescate.
Su tre dei quattro lati è visibile una fascia affrescata recante gli stemmi con i relativi nomi ed anno di nomina dei podestà che si sono susseguiti in Treviso nei secoli XIV e XV.

 
immagini affreschi paolo veronese Sulla sinistra affresco della fine del 1500 recante stemma a cartocci, con aquila.
Sovrastato dalla figura della Giustizia e contornato da cartigli con scritte allusive alla Giustizia.
 
  foto affreschi stemmi podestà di treviso
 
La fascia affrescata recante gli stemmi dei Podestà
che ressero la città e nel centro il leone alato simbolo
dell’influenza di Venezia sulla città.
 
   
La parete di fondo, la più ricca di decorazioni murarie, presenta nella zona centrale la Madonna con Bambino ed i Santi Liberale e Pietro. Poste lateralmente alle tre finestre sono ben visibili quattro figure femminili rappresentanti le quattro virtù cardinali, realizzate quasi certamente nella seconda metà del XVI secolo.  
   
foto affreschi salone dei trecento treviso distanziatore consiglio comunale treviso palazzo dei trecento
 
Appena più su, sopra le finestre laterali, due figure femminili sorreggono gli stemmi di Treviso.
 
 
Nel 2007 gli affresci interni di Palazzo dei Trecento a Treviso sono stati restaurati grazie ad un attento lavoro di pulizia reso possibile da sponsor privati.