Sabato 8 novembre 2014, ore 21.00 presso l'AUDITORIUM DINA ORSI
La Compagnia Estravagario Teatro di Verona
Regia di Alberto Bronzato
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In scena 18 attori e 4 musicisti. Permette un ballo? E va in scena la storia! E’ uno spettacolo divertentissimo, affidato al corpo, al gesto, al suono, alla musica, che ha ricevuto molteplici premi e riconoscimenti.
Musica, balli, rituali del sabato sera o della domenica pomeriggio, con tanti personaggi creati dagli attori, scovati nei divertentissimi racconti e ricordi, di vere e inventate storie di vita, che hanno popolato “la nostra balera”.
Balera Paradiso ripercorre, in meno di due ore, cinquant’anni di vita in un’immaginaria balera di provincia, dalla sua inaugurazione negli anni Trenta fino a quelli Settanta, in diversi momenti storici: il conflitto d’Abissinia, la seconda guerra mondiale, l’occupazione nazista, la liberazione, l’americanizzazione, il boom economico e la fine delle ideologie. Va in balera chi vuole staccare, chi non vuol stare da solo, chi cerca l’avventura o l’anima gemella, e la deve trovare prima che la balera chiuda. Individui in cerca di compagnia fanno i conti col tempo che passa: piccole storie incontrano la Storia, la fanno, la subiscono! |
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“CENTOMILA GAVETTE DI GHIACCIO” di Giulio Bedeschi |
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sabato 22 novembre 2014, ore 21.00 al TEATRO ACCADEMIA
Coro Voce Alpina di Onigo e Faber Teater di Chivasso
Regia di Faber Teater, con Andrea Brugnera
(lo spettacolo viene proposto anche alle ore 10,30 per gli Istituti Scolastici)
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L’opera letteraria di Giulio Bedeschi “Centomila gavette di ghiaccio” diventa spettacolo teatrale. Il monologo ricavato fedelmente dal testo è interpretato dall’attore Andrea Brugnera e dal Coro Voce Alpina.
Lo spettacolo vuole far rivivere allo spettatore la sofferenza e i valori dell'impresa alpina, senza retorica, seguendo il rigore e la precisione con cui Bedeschi stesso ha voluto raccontarci la propria esperienza. Vuole essere un tentativo di tramandare una pagina indimenticata della storia italiana.
Allo stesso tempo si cerca di tramandare, con l'effimera piccolezza che l'espressione teatrale può offrire, dei valori (oggi quanto mai attuali) che oltrepassano la dimensione temporale e geografica narrata da Giulio Bedeschi: pur nell'orrore della guerra, i soldati tentano fino all'ultimo di salvare la propria dignità di uomini e sviluppano sentimenti di amicizia, affetto e solidarietà umana. |
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"SIOR TODERO BRONTOLON" commedia veneziana di Carlo Goldoni |
sabato 29 novembre 2014, ore 21.00 all'AUDITORIUM DINA ORSI
Compagnia Tremilioni di Conegliano
Regia di Toni Sartor
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La commedia fu rappresentata con pieno successo al teatro San Luca nel gennaio del 1762, qualche mese prima del definitivo trasferimento a Parigi dell'autore. Viene considerata da diversi critici la più "molieriana" delle opere goldoniane, perché il carattere dominante del protagonista è abbozzato con una forza e una "verità" straordinarie, che richiamano in diversi momenti, per la taccagneria di Todero, "L'avare" di Molière.
Anche per questo motivo, non c'è stato nessun grande interprete del teatro goldoniano, dal "coneglianese" Ferruccio Benini, a Cesco Baseggio, a Gastone Moschin, a Giulio Bosetti, solo per citarne alcuni storicamente famosi, che non abbia amato l'opera e non si sia cimentato nel ruolo del protagonista.
La trama della commedia è lineare, anche se piena di improvvisi colpi di scena e di accelerazioni drammatiche e comiche. Todero è l'indiscusso "patron" di una famiglia rigidamente patriarcale, in cui tutti devono dipendere dal più anziano: il figlio imbelle Pellegrin, la nuora battagliera Marcolina, la timida "nezza” Zanetta, il suo fattore Desiderio col figlio Nicoletto, il vecchio servo Gregorio e la cameriera Cecilia. Ma ecco la novità: arriva la vedova Fortunata a chiedere la mano di Zanetta per il cugino Meneghetto. Todero ha però in progetto di "sistemare" Zanetta con Nicoletto, soprattutto perché così la "dota" rimarrà in casa. Ma…… |
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