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GIAN DOMENICO MAZZOCATO |
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GIAN DOMENICO MAZZOCATO (Treviso,
1946) è uno dei più noti e apprezzati scrittori veneti dell’ultima
generazione. Si è laureato in storia della lingua latina con una
tesi su Teofilo Folengo.
È stato per 35 anni ordinario di lettere nei licei della sua città.
Ha pubblicato alcuni volumi di liriche (Il fuoco vecchio, Straniarsi
è qui, Diapason con variazioni), oltre a monografie su artisti
contemporanei e fatti di costume, per i quali ha ottenuto numerosi
riconoscimenti e premi.
È editorialista del Gazzettino di Venezia e svolge intensa
attività giornalistica. Ha firmato i testi per alcuni libri
fotografici dedicati al Veneto, tra cui Alte Terre (foto
di Antonio Povesan) che contiene una silloge di racconti, Crepuscoli;
La bella Marca (foto di Ruggero Piccoli) e Veneto per
sempre (foto di Cesare Gerolimetto).
Negli ultimi anni si è dedicato soprattutto alla traduzione
di classici latini: ha tradotto per la Newton Compton Editori le
Historiae di Tacito e la trilogia delle opere minori dello
stesso autore (Agricola, Germania, Dialogo degli oratori).
Successivamente ha curato, sempre per la Newton Compton, la traduzione
e il commento dei 35 libri che compongono la monumentale opera storiografica
di Tito Livio, di cui ha curato anche l’apparato critico e
gli indici analitici. |
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Nel novembre 2005 è uscita (Piazza Editore)
la traduzione della Vita di san Martino, l’ultimo
grande poema che la latinità abbia prodotto, opera dello
scrittore di Valdobbiadene, Venanzio Onorio Clemenziano Fortunato.
Il libro Martino, l’uomo che divise il mantello (edizioni
La vita del popolo, 2004) deriva dagli studi attorno alla figura
del santo vescovo di Tours.
Nel 1997 è uscito il suo primo romanzo, Il delitto della
contessa Onigo (Ed. Santi Quaranta), che ha conosciuto straordinario
successo di critica e di pubblico tanto da giungere in poco tempo
alla ottava edizione e da aggiudicarsi nel 1998 il Gambrinus Mazzotti.
Scrittori come Fulvio Tomizza e Luca Desiato (e un po’ tutta la
critica) hanno sottolineato come la narrativa di Mazzocato abbia
avuto il merito di fondare una vera e propria saga dei "vinti"
veneti. Il suo secondo romanzo, Il bosco veneziano, (a
sua volta in quinta edizione) affronta il tema dell’emigrazione
e delle patrie perdute. Nel 2001 è uscita la sua terza opera
di narrativa Gli ospiti notturni, in pochi mesi alla seconda
edizione. |
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Sta conoscendo grande successo di pubblico anche
la sua produzione per il teatro. Dopo aver tratto una pièce
dal suo primo romanzo (Il delitto della contessa), ha tracciato
il diagramma di una follia bellica nel “profondo Veneto”
in Mato de guera, un monologo di grandi densità e
drammaticità in cui il soldato Vardanega Ugo (al quale dà
voce un attore straordinario come Gigi Mardegan), reduce e sopravvissuto
della prima guerra mondiale, urla tutto il suo orrore contro la guerra.
Oggi Mazzocato è probabilmente lo scrittore veneto vivente
più rappresentato. |
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Di lui un critico come Gianni Giolo ha scritto che
“Mazzocato si rivela come il più grande, fecondo, ricco
e profondo scrittore dell’ultima generazione veneta”.
E la studiosa Sara Stocco, che alla narrativa di Mazzocato ha dedicato
la tesi di laurea, sottolinea come lo scrittore dia voce, finalmente,
nel “profondo Veneto” ad una provincia che mai era entrata
fino ad oggi nella letteratura italiana. (Un’altra tesi di laurea,
presso l’università di Anversa, gli è stata dedicata
dalla studiosa belga Sofie Lotry: entrambi i testi sono nel sito dello
scrittore veneto). |
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Nel 2003 è uscito il romanzo Il caso
Pavan (San Liberale editore, finalista al premio Chianti 2005).
Protagonista assoluto è il Settecento, vissuto in un Veneto
misterioso e popolare, abitato da contadini, mercanti, operai, girovaghi,
contrabbandieri, ladri e prostitute.
Mazzocato sta lavorando ad una grande silloge di storie venete. A
dicembre 2003 ne è uscito il primo capitolo: 1909/Delitto
a filò, un’altra straordinaria pagina della misconosciuta
storia veneta. A dicembre 2005 è uscito Il Ritorno
che rievoca una torbida vicenda di amore e sangue accaduta nel Trevigiano
attorno al 1880.
Gian Domenico Mazzocato è visitabile nel suo sito www.giandomenicomazzocato.it;
può essere contattato scrivendo a: giandoscriba@tin.it.
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PUBBLICAZIONI DEL 2007 |
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- COLLINE INCANTATE, Racconti e fiabe
tra Montello e Prealpi. Illustrazioni di Andrea Longhi.
Zanetti Editore (Dicembre 2007).
Il libro è una silloge di fiabe, leggende e novelle raccolte (e rielaborate) da Gian Domenico Mazzocato in questa parte del Nord Est, tra Montello e Prealpi. Il libro, che si avvale delle ricche e splendide illustrazioni di Andrea Longhi, può essere un'idea regalo. Rappresenta un inventario del immaginario letterario dell'autore. Una folla di personaggi: le anguane, misteriose abitatrici delle acque; Rizzardo, il cavaliere coraggioso e gentile, e Rosa, la sua donna; Angelino, il più incredibile cantastorie mai esistito, che sapeva ascoltare le voci della natura; Attila, il terribile unno devastatore, che decide di venire a morire tra le dolci colline ai margini della pianura veneta; Vito, lo zattiere amico della poiana; Siro che muore nel bosco per salvare la sua Giustina; Shant, il ragazzino che approda sul Montello, in fuga dalla sua Baghdad devastata dalla guerra. E tanti altri. |
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- TANAQUIL L’ETRUSCA,
Zanetti Editore Montebelluna.
Gli intrighi, il sangue, l'amore, il mistero degli Etruschi. Tanaquil è l'enigmatica regina che tesse le sue trame tra Etruria e Roma,
un grande affresco storico che è anche avvincente "giallo".
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- IL VENTO E LA ROCCIA, ANNA MARIA FEDER PIAZZA, UNA EDUCATRICE “ RIBELLE” - Paoline Editoriale Libri Milano,
Collana Uomini e Donne.
Il libro è scritto sulla figura di Anna Maria Feder Piazza, personaggio straordinario, dall'intensa spiritualità e grandi intelligenza e cultura, che non mancherà di coinvolgere ed emozionare.
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INCONTRI CON LO SCRITTORE GIAN DOMENICO MAZZOCATO |
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- giovedì 5 gennaio 2012: ore 18:30 presso Libreria Lovat a Villorba, lo scrittore Gian Domenico Mazzocato presenterà il suo ultimo libro IL VINO E IL MIELE / A TAVOLA CON VENANZIO - Compiano Editore.
La vita dell’ultimo grande poeta latino, originario di Valdobbiadene, attraverso le sue opere. Venanzio Fortunato viene indagato nel suo quotidiano. Un contributo importante alla conoscenza di un protagonista dell’Europa di allora, che fu soprattutto straordinario cronista ed entusiasta interprete del suo tempo.
La vita di Venanzio Fortunato non fu facile, ma venne da lui vissuta con gioiosa e ironica intelligenza.
Sarà anche una occasione per farci gli auguri con il brindisi offerto da TERRE DI SAN VENANZIO, l'azienda di Valdobbiadene i cui vini stanno mietendo successi e premi in tutto il mondo e che prende il suo nome proprio dal nostro grande poeta.
INGRESSO LIBERO E GRATUITO |
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