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SANTI NELL'ICONA RUSSA A CA DEI CARRARESI A TREVISO |
Via Palestro, 33 - Treviso |
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La Collezione Orler presenta la mostra di Icone Russe dal XVI al XIX secolo. |
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La mostra Santi nell’icona russa presso Ca dei Carraresi a Treviso, inaugurata il 29.5.08 alle 18:00, è patrocinata dalla Provincia, dal Comune di Treviso e da Lions Club Treviso Sile. I promotori dell’iniziativa, Lions e i collezionisti Orler, offriranno il ricavato della vendita del catalogo prodotto per la mostra (Matteo Editore), a favore della Onlus che addestra il servizio dei cani guida per ciechi impegnati nella campagna “due occhi per chi non vede”. |
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La mostra che propone opere della Collezione Orler, che si presenta oggi come la più rilevante raccolta privata in Italia sia per il numero di pezzi, sia per importanza e per il livello artistico delle icone. Ca’ dei Carraresi, che offre una stupenda cornice alle opere, è un importante punto di riferimento ormai imprescindibile per il panorama culturale trevigiano. |
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La rassegna delle opere, curata da Sania Gukova, propone un affascinante incontro con i santi, imitatori di Cristo che vissero seguendo le sue orme, versando, a volte, il loro sangue per lui. |
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Il culto dei santi e delle loro prime immagini giunse nell’antica Russia verso la fine del X secolo da Bisanzio, insieme al cristianesimo, e ben presto divenne parte essenziale della cultura religiosa. Il cristianesimo russo si è abbeverato alle fonti dei padri greci, ha sviluppato creativamente una teologia della bellezza vissuta nei suoi santi, realizzata nello splendore dell’arte iconografica e nella contemplazione silenziosa.
Il culto dei santi trovò nella Russia un terreno fertile. |
Sulla destra: Quattro santi - Inizio del XVII secolo - Mosca (?) |
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La tradizione russa diede al cristianesimo delle forme singolari di santità, come quella del ‘strastoterpets’, il ‘sofferente per la passione’, caratterizzata dallo spogliamento kenotico a umiliazione del Cristo abbassato, del Cristo Agnello. Questa tradizione risale all’XI secolo (i principi Boris e Gleb) e prosegue fino all’epoca recente (gli ultimi santi ‘strastoterpetsy’ furono lo zar Nicola con la sua famiglia uccisi barbaramente nel 1918). |
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I santi realizzano in modo più completo la vocazione religiosa del popolo. Nota p. T. Špidlik: “Per capire il cuore della spiritualità di un popolo bisogna conoscere i santi. Questi poi, anche se sono i migliori rappresentanti di un popolo, sono in fondo anche la migliore espressione della più profonda unità cristiana, che scopre lo spirito comune e unico del cristianesimo. |
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I santi, uomini della beatitudine, sono sempre presenti nella coscienza e nella vita di un cristiano, incessantemente commemorati nella preghiera della Chiesa e nella sua arte.”
L’icona di un santo raffigura una persona vissuta in tempi e luoghi noti; se ne conosce il genere di vita, il profilo biografico, gli scritti, il modo con cui si rese celebre nel condurre una vita cristiana, nel difendere i valori cristiani, il genere di morte, i miracoli e anche la leggenda. |
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L'azione del santo non cessa di influenzare la società anche dopo la sua morte; al contrario, nella fase postuma essa diventa ancora più estesa e significativa.
Gli artisti elaborarono una vasta galleria di ritratti di santi che sono riconoscibili secondo il tipo del volto, dell’abito che indossano e degli attributi. Fondamentale è la lettura mistica e spirituale dell’icona di un santo che propone la sua vita nella realtà gloriosa, nel cielo, nella comunione dei santi, mondo totalmente trasfigurato e spiritualizzato. |
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La santa più festeggiata è la Madre di Dio, vengono poi gli angeli, il cui culto fu ereditato dall’ebraismo. Altra categoria è quella dei santi dell’Antico e del Nuovo Testamento: patriarchi, profeti, giusti, discepoli di Gesù. |
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La schiera più numerosa di santi è costituita dai martiri. Le scene dei martiri sono pieni di tensione, ma la loro drammaticità è sempre vincolata alla gioia pasquale del Cristo risorto, all’affermazione della vittoria della vita sulla morte. |
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Il calendario liturgico è pieno ancora di nomi di padri della chiesa, santi vescovi, asceti e monaci, santi guaritori. Appartengono a tutte le classi sociali e a tutti i ranghi della gerarchia ecclesiastica. Nelle loro figure esili e apparentemente immobili, come si presentano nelle icone, possiamo intravedere il dinamismo dello Spirito, la vita immensa, la gloria divina. Ci osservano con uno sguardo attento e comprensivo, accolgono le nostre preghiere e intercedono per noi nel Regno dei cieli.” Sania Gukova. |
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La Collezione Orler, che si presenta oggi come la più rilevante raccolta privata in Italia sia per il numero di pezzi, sia per importanza e per il livello artistico delle icone. L’esposizione si snoda attraverso opere d’arte di varie epoche, presentando una ricca e interessante panoramica dell'icona russa. Il vero motivo che induce anche oggi la famiglia Orler a promuovere la divulgazione di questa raccolta, si realizza nell’aiuto a comprendere le icone, tenendo conto che in fondo questo, coincide anche, con il vero motivo per il quale esse sono nate: proporsi alla contemplazione silenziosa dello spettatore, offrendo a ciascuno la possibilità di ottenere riflessi di quella realtà profonda che sfugge alla superficialità delle nostre giornate. |
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Il nuovo progetto in cui i collezionisti Orler hanno impegnato le proprie risorse è stato la realizzazione di SPAZIOEVENTI un importante centro culturale che si sviluppa su 3000 metri quadri a Marcon, nell’entroterra veneziano, nel quale mostre, convegni, incontri e eventi d’arte si susseguono. Importanti esposizioni in Italia ed all’estero nei prossimi mesi, il calendario aggiornato lo si può trovare nel sito internet www.collezioneorler.com |
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SANTI NELL'ICONA RUSSA A CA DEI CARRARESI A TREVISO |
ORARI |
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La mostra resterà aparta al pubblico da 29 Maggio 2008 al 22 Giugno 2008 tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 19:00. |
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Ingresso libero. |
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