monte di pietà di treviso
distanziatorea HOME distanziatores DOVE DORMIRE A TREVISO distanziatored RISTORANTI distanziatoref NEWSLETTER distanziatoreg PIANTA DELLA CITTÀ distanziatoreh IMMAGINI DI TREVISO distanziatorej E . V. distanziatorek english version distanziatorel
 
COME ARRIVARE
distanziatorew
MUSEI DI TREVISO
distanziatoree
EDIFICI STORICI
distanziatorer
MURA E PORTE
distanziatoret
STORIA DI TREVISO
distanziatorey
CHIESE
distanziatoreu
UNIVERSITÀ
distanziatorei
EVENTI A TREVISO
distanziatoreo
PESCHERIA
distanziatorep
HOTELS, ALBERGHI
ldistanziatore
ENOTECHE
kdistanziatore
NUMERI UTILI
jdistanziatore
distanziatoreh
PARCHEGGI
distanziatoreg
distanziatoref
distanziatored
IMMAGINI
distanziatores
distanziatorea
distanziatorep
SEGNALA SITO
distanziatorei
distanziatoreu
distanziatorey
CONTATTI
distanziatoret
distanziatorer
distanziatoree
DISCLAIMER
distanziatorew
qdistanziatore
 
 

zdistanziatore  
IL MONTE DI PIETÀ, Piazza Monte di Pietà, 3 - TREVISO
 
 

 

VISITE GUIDATE AL MONTE DI PIETÀ ED ALLA CHIESA DI SANTA LUCIA
in occasione della Giornate FAI di Primavera 2017
sanato 25 e domenica 26 marzo 2017

 

 
 
Il Monte di Pietà di Treviso, di proprietà del Gruppo UniCredito Italiano, è artisticamente uno dei luoghi più interessanti della città e nel contempo uno dei meno conosciuti.
Nella storia la funzione di questo istituto era quella di combattere il prestito usuraio dando accesso a prestiti a basso interesse in cambio di oggetti lasciati come pegno.
   

Secondo la storia è nel 1462, per interessamento dei Frati Francescani, allo scopo di aiutare i più bisognosi, che ebbe inizio la costruzione del Monte di Pietà a Treviso.
Nel 1496 fu il vescovo Nicolò Franco, già nunzio apostolico in Spagna, sostenuto dal Podestà Girolamo Orio e dai Provveditori, a fare in modo che il Comune donasse l’edificio da adibire a sede del Monte di Pietà.

All’inizio del XVI secolo per l’inadeguatezza degli spazi si procedette al suo ampliamento che occupò lo spazio sovrastante la Chiesa di “Santa Maria ad Carceres” o “de la Preson” corrispondente l’odierna Chiesa di Santa Lucia.

xdistanziatore foto monte di pietà
La facciata del Monte di Pietà
con l’accesso sull’omonima piazza.
Gruppo UniCredito Italiano
   
immagini lavabo stemma di treviso
Sacrestia: Lavabo in pietra d’Istria
sul quale è incisa la data 1557
Sopra lo stemma di Treviso
sorretto da due putti -
Gruppo UniCredito Italiano
foto affreschi madonna con bambino
Sacrestia: affresco di Madonna con bambino.
Al di là della parete si trovava la cassaforte
con i preziosi - Gruppo UniCredito Italiano
foto treviso affreschi gruppo unicredito italiano
Sacrestia: il vano interamente rivestito
in legno dove un tempo erano custoditi
i preziosi. - Gruppo UniCredito Italiano
   
 
affreschi monte di pietà treviso distanziatore

La storia dell’edificio è segnata da un secondo ampliamento (1561) dettato da continue necessità di spazio da adibire a deposito delle merci e ad uffici per l’amministrazione delle stesse. Tale intervento coinvolse la Chiesa di San Vito; in cambio del permesso di edificazione di due ulteriori piani sopra la Chiesa, i rettori del Monte di Pietà si impegnarono ad eseguire opere di restauro all’interno di San Vito (che in quel periodo era in avanzato stato di degrado) e l’innalzamento della torre campanaria.

Nell’immagine di sinistra è visibile parte del muro interno che il Monte di Pietà condivide con l’attigua Chiesa di San Vito.

 
 
Il Monte di Pietà rimase in attività fino a circa metà del XVIII secolo, quando si rese necessario un ulteriore ampliamento per fronteggiare la cronica carenza di spazi; si realizzò allora una nuova ala parallela al palazzo pubblico.
Nel 1800 le sorti di questo istituto mutarono in seguito alle dominazioni francese prima ed austriaca poichè imposero pesanti imposte costringendo il Monte di Pietà non solo ad abbandonare un preventivato ulteriore ampliamento in nuova sede (Piazza Duomo), ma addirittura a ridurre la propria attività fino a giungere nel 1822 a proporre la conversione del Monte in una Cassa di risparmio.
   
Questo primo tentativo come pure quello seguito all’unità d’Italia non andarono tuttavia a buon fine, fu solo grazie al consiglio del 1910 che furono poste delle solide premesse che consentirono ad una nuova Cassa di Risparmio di dare l’avvio ad una attività durevole.
 
La Cappella dei Rettori >>>