Mostra Illustri Persuasioni. Capolavori Pubblicitari Dalla Collezione Salce. 2. Tra Le Due Guerre |
Dal 14 ottobre 2017 al 4 marzo 2018 |
|
|
Il Museo Nazionale della Collezione Salce a Treviso ospita fino ai primi di marzo 2018 il secondo appuntamento con le opere della Collezione Salce; si tratta di circa un centinaio di affiches selezionate tra le oltre 50.000 dell'intera raccolta risalenti al periodo tra le due Guerre Mondiali.
Ciò che le caratterizza è il mutamento di stile rispetto alla precedente esposizione dove dominanti erano i caratteri del Liberty, tipici dell'inizio del XX secolo. |
 |
 |
|
Riconoscendo loro il ruolo e la virtuosità di abili “persuasori”. I loro sono anni in cui la “propaganda” assume un ruolo ufficiale e nella grafica raggiunge livelli di straordinaria eccellenza. Sono i decenni in cui nel vecchio Continente, ma non solo, si affinano gli strumenti della “comunicazione di massa”. |
|
Sono anni in cui anche i grandi geni già affermati, come Leonetto Cappiello e Marcello Dudovich, sperimentano la tenuta delle loro idee comunicative attraverso un linguaggio più volumetrico e incisivo, continuando ad inventare personaggi indimenticabili come il folletto nella buccia d’arancia per Campari o l’elegante donna in blu per la Fiat Balilla. E sulla loro scia si muovono nuove stelle, come il francese Achille Luciano Mauzan, sempre pronto all’ironia più esuberante. |
|
In altri autori esposta in questa mostra dedicata alla Collezione Salce, che si affacciano ora al mondo della grafica pubblicitaria, i volumi e le geometrie riconducono più chiaramente ai paralleli percorsi della pittura, tra cubismo e futurismo: le splendide nature morte di Marcello Nizzoli per il Campari o per il Vov; le marionette ironiche di Fortunato Depero di Enrico Prampolini e di Bruno Munari; le figure “solidificate” di Lucio Venna, di Giuseppe Riccobaldi del Bava e del novecentista Mario Sironi, grande anche nella grafica; le donne raffinatissime di Franz Lenhart, memori di quelle di Tamara de Lempicka. |
|
|
|
Anche il mondo più discreto e “minore” dell’illustrazione suggestiona gli autori pubblicitari, esprimendo con estrema raffinatezza le prerogative più coerenti dell’Art déco: straordinarie e inedite sono in tal senso le prove giovanili di Erberto Carboni, tra cui spiccano per felicità inventiva, quasi fiabesca, quelle per la O.P.S.O. di Parma. |
|
 |
|
|
Ma è lo stesso Carboni, qualche anno più tardi, a sviluppare un altro sorprendente e nuovissimo rapporto: quello tra la grafica pubblicitaria e la fotografia, che entra con vigore nei manifesti fin dagli anni ’30. Giaci Mondaini è tra coloro che ne faranno ampio uso, anche con immagini della piccola figlia Sandra; e così il geniale Xanti Schawinsky, che porterà in Italia le ricerche del Bauhaus. |
|
|
|
Atmosfere fotografiche e cinematografiche sono implicite anche nell’imponente lavoro di Gino Boccasile, quello delle “signorine grandi firme”.
“Le sue donne sensuali dai sorrisi smaglianti sono – afferma Marta Mazza - cifra identificativa di un’epoca mai esuberantemente ottimista come la precedente ma capace di messaggi seduttivi formulati con forza e con una consapevolezza linguistica totalmente nuova”. |
|
|
|
|
|
Trevisoinfo declina ogni responsabilità su eventuali errori o mancati aggiornamenti inerenti date, orari e giorni di apertura degli eventi segnalati. Si consiglia di contattare direttamente gli organizzatori degli eventi. |
|
|