MASCHERE E RITI DEI CARNEVALI ARCAICI NEL VENETO E NELLE DOLOMITI |
al Museo Piavone a Treviso |
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La mostra Maschere e riti dei carnevali arcaici nel Veneto e nelle Dolomiti a Treviso presso il Museo Piavone è il frutto di una sinergia tra Gianluigi Secco proprietario del materiale esposto frutto di decenni di ricerca, il Gruppo Folcloristico Trevigiano e l’ente Provincia di Treviso. |
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La mostra Maschere e riti dei carnevali arcaici nel Veneto e nelle Dolomiti a Treviso ha una sezione distinta denominata Maschere popolari Trevigiane tra ottocento e novecento.
Integra la mostra una serie di maschere provenienti dalla Romania dove è stata precedentemente ospitata la mostra che sarà aperta al pubblico fino a dicembre 2013. |
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Le mostre a Treviso al Museo Piavone rappresentano oramai da diversi anni un punto fermo per tutto quello che riguarda il recupero e la documentazione delle tradizione e del mondo rurale nella provincia di Treviso e del veneto in generale. |
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La mostra Maschere e riti dei carnevali arcaici nel Veneto e nelle Dolomiti a Treviso presso il Museo Piavone non solo è una dettagliata raccolta di costumi utilizzati nel periodo carnascialesco dagli anni ’50 in poi, ma è accompagnata da una serie di documenti multimediali che sono presentati al visitatore da alcuni display nei punti più interessanti dell’esposizione. |
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Così è possibile visionare alcuni documentari del dopoguerra sulle sfilate delle maschere di carnevale tipiche dell’Alto Zoldano o assistere a come si preparava la lunga vestizione dei Matazin di Sottoguda che porta un alto cappello conico a tesa larga, trapuntato da fiori ottenuti dal lavoro di abili mani che hanno assemblato vari tipi di carta di diverso colore.
Anche i vestiti hanno colori diversi che vanno dal bianco al rosso e verde. |
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Ma l’attenzione del visitatore è attirata anche dai numerosi costumi usati soprattutto nei carnevali arcaici delle dolomiti quali lo Smotazin di Lozzo il cui aspetto ricorda la figura di un’altra maschera diabolica il Krampuss molto comune nelle zone di confine in Friuli e in provincia di Bolzano nei giorni attorno a San Nicola. |
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Poi c’è l’Om Selvarec che appare con forme antropomorfe, ma tutto rivestito di licopodio, un vegetale usato dai pastori come filtro per eliminare dal latte eventuali impurità. |
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Ci sono riferimenti a riti come quelli di ciamar l erba durante il quale il terreno e le piante erano percossi con bastoni sul finire dell’inverno. |
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Infine in un angolo della grande sala l’attenzione è attratta dalla presenza di due rollate: le maschere del Carnevale sappadino a grandezza naturale, che ancora oggi in quel periodo si aggirano per le vie del paese. |
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Il rollate è un personaggio totemico il cui aspetto richiama quello dell'orso: è coperto un'ampia pelliccia nera, porta in volto una maschera lignea dall’espressione severa e in vita ha agganciate le rolle, grandi sonagli sferici appesi alla vita che sono fatti suonare durante la sfilata.
Brandisce una scopa di saggina che contribuisce, assieme al suo aspetto generale, ad aumentare il timore in chi lo incontra. |
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INFORMAZIONI SULLA MOSTRA MASCHERE E RITI DEI CARNEVALI ARCAICI NEL VENETO E NELLE DOLOMITI |
Per informazioni e visite alla mostra Maschere e riti dei carnevali arcaici nel Veneto e nelle Dolomiti a Treviso presso il Museo Piavone contattare i seguenti recapiti:
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Provincia di Treviso – Ufficio Cultura Telefono 0422 656706
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e-mail: museo@provincia.treviso.it
La mostra è aperta al pubblico dal giovedì alla domenica dalle 9:30 - 12:30 / 15:00 - 18:30.
Ingresso libero. |
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